Vanessa Gravina, una signora in paradiso
Al telefono, la voce della contessa Adelaide di Sant’Erasmo è squillante e briosa, per niente sostenuta: “Speriamo che non cada la linea, perché qui c’è poco campo” dice, e in sottofondo si sente un rumore di stoviglie. Naturalmente, a parlare è Vanessa Gravina, che da due anni interpreta la ‘tosta’ nobildonna nella serie “Il Paradiso delle Signore”, fiction regina del prime time, in onda tutti i giorni su Rai Uno. Una nuova sfida vinta per l’affascinante attrice dallo sguardo turchese, milanese d’origine e trapiantata da tempo a Roma. Una delle tante in una lunga carriera iniziata con Carosello, quando aveva appena sei mesi. Poi, a dieci anni ha conquistato una nomination al Nastro d’argento per il suo film d’esordio “Colpo di fulmine”, a quindici anni ha fatto parte per due stagioni del cast della “Piovra”, la mitica serie Rai sulla mafia, a diciassette anni è stata scelta da Giorgio Strehler per interpretare Hilde in “La donna del mare”, e da lì ha interpretato un’infinita serie di personaggi, al cinema e, soprattutto in teatro e in televisione. Signora Gravina, parliamo del suo personaggio nel “Paradiso delle Signore”.
Adelaide è molto diversa da lei, è una donna snob e deliziosamente caustica, e forse proprio per questo ha conquistato il pubblico: su Youtube si trovano diversi filmati con le sue frecciate più pungenti. Come si è avvicinata a questo personaggio?
“Per un attore la sfida più stimolante è proprio quella di dar vita a caratteri diversi, anche molto lontani dalla propria personalità. Sai che noia, se dovessimo interpretare sempre e solo noi stessi! Così, la mia interpretazione di Adelaide è un camouflage a tutti gli effetti, anche se ormai, dopo due anni, mi viene spontaneo assumere il suo modo d’incedere, il suo tono sarcastico, direi perfino il suo modo di pensare. Adelaide è figlia di un mondo anacronistico, che però ancora resiste, ed è stato interessante cercare di comprenderla e poi creare il modo migliore per caratterizzarla.
Si è ispirata a qualcuno in particolare?
Per alcuni aspetti ho attinto ai miei ricordi di bambina, perché da piccola ho fatto in tempo a conoscere alcune gentildonne di una certa Milano nobile che erano proprio così. Poi c’è l’universo del cinema, da Crudelia DeMon a Miranda del ‘Diavolo veste Prada’, fino alla meravigliosa Lady Violet di Maggie Smith in ‘Downton Abbey’.
La chiave che ha scelto, quindi, è quella dell’ironia?
Non solo, c’è proprio sarcasmo, anche un po’ nero, che permette poi al personaggio di rivelarsi involontariamente esilarante.
“Il Paradiso delle signore” si svolge fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Com’è immergersi per così tanto tempo in un’ambientazione di questo tipo?
Per certi versi è un tuffo nei ricordi, perché quando ero bambina, nella cucina di mia nonna c’erano ancora mobili simili a quelli del set, che lei si portava dietro dagli anni Cinquanta. Un certo gusto per il retrò che ho mantenuto anch’io.
Lei è stata più volte ospite del Festival Plautino di Sarsina ed è venuta spesso in Romagna con i suoi spettacoli. Che ricordi conserva?
Sono innamorata dalla Romagna fin da piccola, quando venivo in vacanza con la mia famiglia a Milano Marittima. E l’ho girata quasi tutta, recitando in teatri piccoli e grandi (sarei dovuta venire anche con la nuova tournee del ‘Tartuffo’, sospesa per il Covid) e ho visitato sia le città più importanti, come Ravenna e Rimini, che i piccoli paesi. A Sarsina poi sono particolarmente affezionata, per le belle serate nella suggestiva arena, e conto di poterci tornare ancora. Posso dirlo? Invidio voi romagnoli perché avete quasi tutto per vivere bene: siete allegri, ospitali, sapete godervi la vita, amate il buon cibo e la cultura e nella vostra terra ci sono posti splendidi. Tornerò appena potrò.
LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA A VANESSA GRAVINA SULL’ULTIMO NUMERO DI MILANOMARITTIMA LIFE QUI
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