La velocità corre lungo la via Emilia, racconti dalla Motor Valley
Enzo Ferrari non era un tipo facile. Le sue autovetture erano belle e innovative, il suo carattere un po’ spigoloso. Chi lo intervistava se sbagliava la prima domanda, lui si alzava e prego, accomodarsi fuori per un’altra volta che non ci sarà. La visione però l’aveva ben chiara. Sapeva di vivere in una terra povera di risorse, il grande giacimento stava nelle idee. “Non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo con la fantasia”, diceva. Era un perfezionista tant’è che secondo lui “il secondo era il primo dei perdenti”. E non era il solo a pensarla così. Perché l’Emilia Romagna era sì una terra di agricoltori, ma anche di “smanettoni” che maneggiavano con tecnica e meccanica. Tanto da spingere un tipo come Ferruccio Lamborghini a dire che “la passione per la meccanica è il mio motore della vita”. Difficile pensare che tutto questo sia nato casualmente in una manciata di chilometri, uniti da una strada secolare, come la via Emilia. Perché la rarità a livello mondiale è proprio questa: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Dallara, Pagani, Ducati, De Tomaso: tutte costoro corrono lungo un’asse stradale che oggi viene denominata Motor Valley. Una valle dei motori che concentra un numero impressionante di case automobilistiche, motociclistiche, autodromi, musei, centri di formazione e collezionisti. Definire l’Emilia Romagna terra dei motori è fotografare la passione per le corse e il brivido di questo lembo d’Italia che ha saputo fare scuola a livello internazionale. Una tradizione che si mantiene viva grazie ai tanti luoghi che ne custodiscono la memoria e fanno della Motor Valley un unicum. Come i celebri circuiti di Imola e Misano che ospitano il Gran Premio di Formula 1 e la Moto Gp, ma anche l’autodromo di Varano, il circuito di Casa Dallara ai piedi delle colline tosco-emiliane, e quello di Modena. Poi ci sono i luoghi che narrano le gesta di personaggi leggendari e custodiscono i cimeli del genio e dell’ingegno di uomini che hanno fatto grande questa terra. Qui la lista è lunga e c’è l’imbarazzo della scelta dal Museo Enzo Ferrari a Modena a quello a Maranello, passando al Museo automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese sino a quello a Funo di Argelato sempre nel bolognese dedicato a Ferruccio Lamborghini. Impossibile non citare quello dedicato alla Maserati, la Dallara Academy, il Museo del Patrimonio industriale a Bologna sino al Museo dell’Auto storica Stanguellini a Modena. Passando alle due ruote a Borgo Panigale c’è il tempio della Ducati, mentre a Coriano troviamo il Museo Marco Simoncelli dedicato alla storia del Sic. E visto che “la passione non si può descrivere, la si può solo vivere”, diceva sempre il grande Enzo Ferrari, la Motor Valley propone una serie di esperienze nei luoghi simbolo della terra dei motori. Un’offerta tra esercitazioni di guida, visite nelle fabbriche di produzione, corsi ed eventi per toccare con mano l’ebbrezza delle due e quattro ruote. Perché come ha detto Valentino Rossi “La moto non è solo un pezzo di ferro, penso abbia un’anima perché è una cosa troppo bella per non avere un’anima”.
Una valle unica al mondo
Tredici musei specializzati, un circuito di 18 collezioni private, 188 team sportivi (tra club e scuderie), 11 piste da karting. E ancora, marchi noti in tutto il mondo, circuiti che richiamano competizioni mondiali, un distretto industriale che occupa 90mila addetti per 16.500 aziende. Tutto questo racchiuso in due parole che ne esplicano l’essenza: Motor Valley.
Una “valle” unica al mondo al centro quest’anno di due importanti ricorrenze. La prima sono i 60 anni di attività della Lamborghini, marchio simbolo della creatività e del design made in Italy applicato alle quattro ruote. La seconda sono i 70 anni dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Inaugurato il 25 aprile 1953 con la disputa del Gran Premio Coni, prova del Campionato Italiano di Motociclismo, all’epoca si chiamava Autodromo Prototipo CONI. Nel 1970 prese il nome di Autodromo Dino Ferrari, in memoria dello scomparso figlio di Enzo Ferrari. Alla morte del “Drake” nel 1988, il suo nome fu affiancato a quello del figlio. Strumento di valorizzazione turistica, tra le nuove sfide della Motor Valley c’è l’investimento sui saperi, le competenze e le nuove generazioni. È il caso di MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna. Ovvero: giovani talenti italiani e di tutto il mondo con la passione per l’innovazione delle due e quattro ruote chiamati dai principali brand internazionali dell’automotive a sviluppare il futuro del settore, frequentando innovativi corsi di laurea magistrali in lingua inglese. Tra le tante iniziative, dal 14 al 16 luglio torna a Imola il Mondiale FIM Motul Superbike, con i protagonisti del massimo campionato che tornano a darsi battaglia a distanza di quattro anni. E ancora, il Campionato italiano di velocità a Misano (28 e 29 luglio), mentre Il 26 e 27 agosto a Imola ci sarà Historic Minardi Day. Info: www.motorvalley.it