Icone senza tempo: quando la borsetta è per sempre
di Anna Frabotta
“Le mode passano, lo stile resta” amava dire la grande Coco Chanel e spesso, insieme allo stile, restano anche quei pezzi iconici che sfuggono al concetto di collezione per entrare nell’alveo dorato dei pezzi iconici.
Must have dei must have, sono indubbiamente le it bag, keypiece per eccellenza, oggetto del desiderio di ogni fashion victim. Di borse iconiche che hanno dominato le collezioni, fino a imporsi come classici senza tempo, ne esistono tante, tutte bellissime, elegantissime e, soprattutto, lussuosissime. Vero e proprio investimento con cifre da capogiro, la varietà delle proposte e il range di prezzi è talmente vasto che orientarsi in questo mondo fatto di pelle, zip e bottoni magnetici non è facile.
Per aiutarvi nell’ardua, ma sfavillante scelta, abbiamo selezionato per voi le it bag da inserire se non nel proprio armadio, almeno nella propria whislist.
Iniziamo questo “viaggio” con la borsa più iconica per eccellenza, la Kelly di Hèrmes. La maison di moda francese è particolarmente ferrata in fatto di borse, tanto che si può tranquillamente affermare di essere artefice e padrona del concetto di it bag. La Kelly, in particolare, deve il suo battesimo e la sua notorietà alla Principessa di Monaco Grace Kelly, immortalata nel 1956 sulla copertina di Life mentre utilizzava la borsa come scudo per nascondere la gravidanza. I decenni che ci separano da quel giorno non hanno scalfito la popolarità della Kelly, migliore amica di diverse celebrity, perfetta per completare un look business.
La Kelly ovviamente non è l’unica che deve il suo nome a un personaggio noto. Come non citare la Jakie di Gucci: creata nel 1961 e amatissima dalla first lady Jacqueline Kennedy, oggi è stata reinterpretata da Alessandro Michele, direttore creativo della casa di moda più eclettica di tutti i tempi, in chiave gender fluid, per celebrare la libertà e l’espressione del sé.
C’è poi la Lady Dior, creata su richiesta di Bernadette Chirac, allora première dame francese, per omaggiare la visita di Lady Diana a Parigi. Una borsa immortale: squadrata e dalle dimensioni contenute, in morbidissima pelle di agnello impunturato secondo il motivo cannage iconico di Dior. La Principessa d’Inghilterra se ne innamorò all’istante e ne ordinò una decina, che abbinava a tailleur dai colori più disparati. Il fatto che all’epoca Lady Diana fosse la donna più fotografata del mondo, ha probabilmente contribuito ad accrescere la popolarità della borsa.
Nell’Olimpo delle borse, come non citare poi la 2.55 di Chanel, creata nel 1955 per celebrare la nuova donna indipendente degli anni ‘50. Trapuntato a rombi su morbidissima pelle in matelassé, catena regolabile applicata, di lei Coco disse “Mi sono stancata di dover portare la mia borsa in mano quindi ho aggiunto sottili cinturini, cosicché possa essere usata come una borsa a tracolla”. Che dire, un perfetto incontro tra comodità ed eleganza, copiata e reinterpretata in tutte le salse e in tutti i tempi.
Più recente ma non meno iconica, la Baguette di Fendi creata nel 1997 dall’estro creativo di Silvia Venturini Fendi, deve il suo nome al classico pane francese e la sua notorietà alla serie più fashion di sempre, Sex and the City. Famosa è la scena in cui Sarah Jessica Parker, Carrie nella serie, all’incalzante richiesta di un aggressore di consegnarle la borsa, tuona: “Non è una borsa, è una Baguette!”. Con quasi due milioni di pezzi venduti, la Baguette piace anche per la sua versatilità, declinata in pelle liscia o in stoffa, in pellame esotico o con paillettes all over.
Nata come versione ridotta della Speedy, iconica borsa da viaggio nata negli anni ’30 dalla maison francese Louis Vuitton, il bauletto con tela monogram più conosciuto e riconosciuto al mondo è tra i desiderata di ogni donna. Audry Hepburn lo amava così tanto che negli anni ’60 chiese di produrre una versione personalizzata, più piccola di quelle in commercio. Nasce così la Speedy 25 che va a completare l’offerta oggi presente in quattro dimensioni: dalla 40 alla 25 (centimetri ovviamente).
Least but not last, celebre per l’esclusiva pelle Saffiano e battezzata così in onore del primo negozio del marchio, aperto da Mario Prada nel 1913 in galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, la Galleria della casa di moda italiana è un icona che rende il look giorno impeccabile, avete presente Olivia Pope nella serie tv Scandal?